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La situazione è leggermente migliorata, ma non tanto come vorrebbero gli esperti. Il numero di bambini che svolge una regolare attività fisica o uno sport rimane ancora basso. Lo svelano i dati raccolti da OKkio alla Salute, il sistema di sorveglianza del Ministero della Salute e del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. Dal 2007, fra le altre cose, il sistema si occupa anche di monitorare il peso dei ragazzi, il loro stile alimentare, l’attività fisica praticata e le iniziative scolastiche mirate alla promozione di uno stile di vita.
Ancora troppo pochi
L’ultima analisi è stata condotta sugli alunni che hanno frequentato la scuola primaria nel 2012. È emerso che la percentuale di quelli che praticano un’attività fisica o uno sport è lievemente aumentata rispetto all’anno precedente. Tuttavia, questo incremento non è sufficiente per dichiarare i ragazzi “fuori pericolo”. Infatti, occorre considerare che la sedentarietà si associa a un maggior rischio di sovrappeso, obesità, scarsa autostima, difficoltà relazionali e problemi psicologici, come ansia e depressione.
Tanti benefici dall’attività fisica
Lo sport, al contrario, apporta una serie di indiscutibili vantaggi. A livello fisico, protegge la salute del cuore e del sistema cardiovascolare. Inoltre, favorisce uno sviluppo armonioso dell’apparato locomotore e del sistema endocrino-metabolico. Migliora anche le capacità respiratorie e il peso corporeo. A livello psicologico, l’attività fisica promuove l’autostima e la sicurezza in se stessi. Insegna anche a essere più disciplinati e caparbi, oltre a trasmettere valori importanti come il rispetto per se stessi e l’avversario, l’importanza della fatica e dell’impegno per ottenere un risultato.
L’avvertimento dell’Oms
L’Organizzazione mondiale della sanità ricorda che i ragazzi tra i 5 e i 17 anni dovrebbero praticare ogni giorno almeno 60 minuti di attività fisica di intensità da moderata a elevata. Qualsiasi sport va bene, l’importante è che piaccia al bambino, che non deve viverlo come un obbligo, e che sia adatto alla sua età. È importante anche abituare il piccolo a condurre uno stile di vita attivo, per esempio spronandolo a giocare all’aperto, a correre al parco, ad andare a piedi il più possibile, limitando il tempo dedicato ai giochi sedentari, come pc e videogames.