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Nonostante gli esperti lo sostengano da anni, non tutte le donne pensano che bere alcol in gravidanza sia davvero nocivo. Alcune sono convinte che piccole quantità non facciano male né a loro né al bambino. In realtà, non è così, anche se è vero che i rischi maggiori si hanno con un consumo elevato di bevande alcoliche. L’ultima conferma arriva da un recente studio condotto da un team di ricercatori americani, secondo cui questa cattiva abitudine può alterare lo sviluppo del cervello purtroppo in modo prolungato e forse permanente.
Tanti disturbi fisici e psichici
La ricerca è stata condotta dagli studiosi del The Saban Research Institute of Children’s Hospital di Los Angeles ed è stata pubblicata sulla rivista Cerebral Cortex. Ha riguardato un gruppo di bambini sani e un gruppo di bambini affetti dal disturbo dello spettro fetale alcolico (Fasd). Si tratta di un insieme di disturbi e malattie che colpiscono i bimbi nati da mamme che avevano l’abitudine di bere alcol in gravidanza. I Fasd comprendono sia problematiche di tipo fisico sia problematiche di tipo cognitivo e comportamentale: esse possono essere di varia intensità e possono comparire nel breve o nel lungo termine.
Uno studio durato diversi anni
Gli autori hanno somministrato a tutti i partecipanti dei test cognitivi. Inoltre, li hanno invitati a eseguire una serie di compiti, che richiedevano un utilizzo più o meno intenso delle abilità cognitive. Infine, li hanno sottoposti a delle risonanze magnetiche funzionali cerebrali. Tutte queste analisi sono state ripetute anche a distanza di anni. “Abbiamo voluto vedere se le differenze di attivazione cerebrale tra i bambini con Fasd e i loro coetanei sani sono statiche o se cambiano quando i bambini crescono” hanno spiegato gli autori. Lo scopo della ricerca, dunque, era capire se i due gruppi di bambini presentassero differenze significative e se queste si mantenessero nel tempo.
L’alcol indebolisce il cervello
In effetti, è emerso che bere alcol in gravidanza può avere conseguenze negative sullo sviluppo del cervello dei bambini. Nei piccoli affetti da Fasd, infatti, l’attivazione cerebrale durante l’esecuzione dei compiti cognitivi è risultata più debole. Una debolezza che purtroppo non è migliorata negli anni. È stata confermata, infatti, anche dalle analisi condotte nel secondo momento dello studio. Gli esperti hanno concluso che i problemi cognitivi, come la mancanza di concentrazione e attenzione, tipici dei bambini con Fasd potrebbero dipendere da un meccanismo neurale dovuto a una difficoltà nello sviluppo cerebrale.