4° settimana di gravidanza

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Quarta settimana di gravidanza: cosa succede nella pancia?

Nella quarta settimana di gravidanza la blastocisti, che è rimasta libera nell’utero per due-tre giorni, si fissa alla parete uterina interna (l’endometrio) e vi si impianta: è il momento dell’annidamento.

L’organismo della futura mamma inizia allora a produrre alti livelli di HCG (Gonadotropina Corionica Umana), soprattutto al mattino: l’HCG, detto anche ormone della gravidanza, è una glicoproteina con funzione ormonale indispensabile per portare avanti la gravidanza con successo. Sempre nella quarta settimana di gravidanza inizia a formarsi il tappo mucoso, un vero e proprio tappo posto all’ingresso dell’utero, che ha lo scopo di proteggere l’embrione dai microrganismi e da altri possibili corpi estranei. Alla fine della quarta settimana di gravidanza si conclude il primo mese di gravidanza.

Come si sviluppa il piccolo

Dopo l’annidamento inizia a formarsi il tessuto che darà origine alla placenta, insieme a tutte le strutture che consentiranno il passaggio di ossigeno e nutrimenti al piccolo.

Nella quarta settimana di gravidanza le cellule dell’embrione si moltiplicano molto rapidamente iniziando anche un processo di differenziazione in tre strati (chiamati “foglietti embrionali”) che daranno poi origine ai vari organi del bimbo:

  • dallo strato più esterno (l’ectoderma) si formeranno il sistema nervoso, il cervello, la cute, i peli, i capelli, le unghie e i denti del piccolo;
  • dallo strato intermedio (il mesoderma) si svilupperanno le ossa, i muscoli, il cuore, i vasi sanguigni e i genitali;
  • dallo strato più interno (l’endoderma) si formeranno i polmomi e il sistema respiratorio, l’apparato digerente, il fegato e la vescica.

Che aspetto ha

La morula, che inizialmente era costituita da un ammasso di cellule tondeggiante a forma di mora, una volta arrivata nell’utero, è diventata una blastocisti che tende a svilupparsi in lunghezza, assumendo una forma a bozzolo. Dal punto di vista genetico, ogni cellula contiene 46 cromosomi uniti in 23 coppie, ognuna delle quali è formata da un cromosoma ereditato dalla mamma e un cromosoma ereditato dal papà. Ogni volta che una cellula si divide per moltiplicarsi, ogni nuova cellula conterrà lo stesso numero di cromosomi e lo stesso corredo genetico.

Nel corso della quarta settimana di gravidanza le cellule esterne dell’embrione producono degli speciali villi a forma di sottilissime dita che creano un collegamento diretto con il sistema circolatorio della futura mamma.

Le dimensioni dell’embrione

Non è ancora possibile vedere il piccolo a occhio nudo. Si tratta infatti di un puntino microscopico, lungo 0,5 millimetri, che ha solo due settimane di vita.

Quarta settimana di gravidanza: sintomi

In questa settimana si possono avvertire, ma non tutte le donne li avvertono, alcuni piccoli disturbi che sono tipici dei primi tre mesi di gravidanza. Ecco i più comuni.

  • Sensazione di incertezza. Anche se non si è ancora sicura di essere incinta, si può avvertire una sensazione di confusione passando da momenti di euforia ad altri di irritazione o di impazienza per la propria condizione ancora non definita.
  • Stanchezza e svogliatezza. Si tratta di una sensazione dovuta ai cambiamenti ormonali, che comunque tenderà ad attenuarsi in seguito.
  • Tensione al seno. E’ di uno dei sintomi più tipici della gravidanza, che accompagnerà la futura mamma per tutti i nove mesi. Le ghiandole mammarie stanno iniziando a ingrossarsi allo scopo di produrre il latte per il nascituro.
  • Nausea e salivazione. È un disturbo estremamente comune tra le donne in attesa, dovuto agli sbalzi ormonali. Si avverte più spesso al mattino perché l’organismo produce l’HCG soprattutto di notte.
  • Piccole perdite di sangue. Si tratta di un sintomo che non deve preoccupare, detto anche “perdite da impianto”, e dovuto all’attecchimento della blastocisti nel tessuto dell’utero. Può essere confuso con una mestruazione ed essere più o meno evidente, ma è comunque più lieve e di colore meno intenso.
  • Crampi alla pancia. È possibile avvertire una tensione al basso ventre, simile a quella che si verifica nel periodo premestruale, che è comunque destinata ad attenuarsi. La causa va ricercata nell’impianto della blastocisti nell’endometrio e nell’assestamento dell’utero.

Troppo presto per il test di gravidanza

A partire dalla quarta settimana di gravidanza, cioè da quando avviene l’annidamento dell’embrione nel tessuto dell’utero, l’organismo della futura mamma inizia a produrre la gonadotropina corionica umana, l’ormone che accompagna e sostiene la gravidanza. L’HCG è la sostanza che si ricerca in tutti i test di gravidanza per sapere se si è incinta. Nella quarta settimana di gravidanza, tuttavia, la quantità di questo ormone non è ancora sufficiente per essere rilevata. Quindi per effettuare il test bisogna aspettare ancora un po’.

Consigli utili

Lo sviluppo dell’embrione avviene soprattutto all’inizio della gravidanza: già a partire dalla fine del primo trimestre, infatti, l’embrione risulta quasi del tutto formato.

Proprio per questo è molto importante iniziare già dalla quarta settimana di gravidanza (o, meglio ancora, da quando si decide di “cercare un bambino”) ad aumentare le probabilità che la gravidanza proceda per il meglio, evitando qualsiasi comportamento a rischio.

Sì dunque a un’alimentazione sana e leggera, rinunciando ad alcuni alimenti a rischio di infezioni come uova e carni crude o poco cotte, salumi e affettati non cotti, pesce crudo o affumicato, latte e latticini non pastorizzati, formaggi a crosta bianca o erborinati.

E sì fin da subito all’assunzione di integratori di acido folico (detto anche vitamina B9), fondamentali soprattutto nel primo trimestre per prevenire il rischio di spina bifida (una seria malformazione del tubo neurale) e di altri problemi nel nascituro.

No tassativo invece a fumo, alcol, droghe di qualsiasi genere. E no anche al contatto con sostanze chimiche o potenzialmente tossiche per il bimbo.

Anche se non si sa ancora se si è incinta, è meglio evitare gli sforzi come il sollevamento di borse o oggetti pesanti: nelle prime settimane di vita infatti l’embrione è ancora potenzialmente fragile e deve finire di ancorarsi a fondo.

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