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Un numero sempre maggiore di bambini e adolescenti italiani abusa di psicofarmaci. Questo è l’allarme lanciato dall’associazione dei pediatri tedeschi, soprattutto per le conseguenze, in alcuni casi molto gravi.
I genitori, i primi “colpevoli”
Spesso l’eccesso nell’utilizzo di questi medicinali avviene perché i genitori non sono in grado di gestire l’iperattività, l’insonnia e la disattenzione dei propri figli, preferendo dei rimedi istantanei come gli psicofarmaci. Nel caso dell’insonnia, infatti, alcuni genitori somministrano ai figli sostanze a base di niaprazina. Questi sonniferi, come spiega Hermann Josef Kahl, portavoce dell’associazione del lavoro dei pediatri in Germania, Berufsverband der Kinder- und Jugendärzte (BVKJ), possono causare delle vere e proprie crisi respiratorie e provocare dipendenza.
Triste primato dell’Italia
In Europa i maggiori consumatori di psicofarmaci sarebbero gli adolescenti italiani, secondo una ricerca dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa Espad Italia (European school survery project on alchol and other drugs). I dati raccolti ne confermano il triste primato: il 10% degli adolescenti italiani ne farebbe uso, contro il 6% della media europea. Quindi, in Italia, un ragazzino su 10 fa uso di psicofarmaci, magari sottraendoli ai genitori o comprandoli online.
Le statistiche in Italia
Tra i farmaci meno gettonati figurano quelli che aiutano la concentrazione nello studio, seguiti da quelli per l’umore e per lenire il senso di fame (le percentuali in questi casi si assestano tra il 2-3%). Mentre al primo posto, tra i farmaci più utilizzati dagli adolescenti, ci sono i sonniferi, soprattutto assunti dalle femmine (l’8% contro il 4% dei coetanei maschi). Anche i genitori ricorrono spesso a questi farmaci per far addormentare i piccoli più irrequieti. A questo proposito, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” invita i genitori, ma anche i medici, a limitare l’utilizzo indiscriminato degli psicofarmaci, soprattutto nei bambini che non hanno disturbi del sonno comuni, e che potrebbero manifestare sintomi della sindrome dello spettro autistico.