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Niente amici, fidanzati, se stessi, divertimento, social network o videogiochi: il punto di riferimento per gli adolescenti è la famiglia, il valore alla base della propria esistenza. Un’indagine realizzata su mille ragazzi in tutta Italia ha fotografato un’adolescenza che antepone le doti morali alla superficialità delle mode del momento e che ha una visione più positiva di quanto propongono gli stereotipi sulla gioventù moderna. La famiglia non è necessariamente quella tradizionale, ma un “nucleo familiare” con molte varianti oggi sempre più diffuse.
L’indagine su 1.000 ragazzi
È quanto rivela uno studio di Paidòss (l’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e adolescenza) realizzato su mille ragazzi italiani. Secondo i giovani intervistati, la famiglia rappresenta una sicurezza che, comunque, andrebbe rafforzata, per uno su tre, e che costituisce una base da cui ripartire, per oltre uno su due.
Non solo tradizionale
La famiglia cui si riferiscono i giovani non è quella tradizionale. Si tratta in realtà di un “nucleo familiare” che potrebbe essere composto di un unico genitore, una famiglia allargata costituita da mamma e papà divorziati e poi risposati, anche con figli da unioni precedenti oppure da coppie non sposate. Ai ragazzi comunque non importa, ciò che conta è che dia affetto, sappia consigliarli su come affrontare la vita, sia un esempio di coraggio e positività per il futuro.
Immagine controcorrente
I giovani quindi non sono quelli dipinti in più occasioni come fannulloni, bulli, senza valori o ideali, i cui unici interessi sono fare bella figura con i coetanei ed essere presenti sui social network o stare ore incollati ai videogiochi. “Volevamo una fotografia dell’adolescenza – dice Giuseppe Mele, presidente di Paidòss – ci aspettavamo la solita immagine, un po’ abusata e che, secondo noi, non rendeva giustizia ai ragazzi. La nostra ricerca ci ha dato, infatti, una realtà completamente diversa – sottolinea -, mostrandoci un adolescente ben più positivo degli stereotipi, che al mondo virtuale di internet e ai social network antepone i valori umani reali, con la famiglia al primo posto, anche se non convenzionale, nella quale magari ha problemi di comunicazione, ma in cui crede molto”.
Adolescenti rivalutati
“Le risposte emerse da questa indagine – prosegue Mele – danno anche delle indicazioni importanti a noi adulti. Questi ragazzi dicono di aver bisogno di famiglia e di ideali. Quello che vogliono dire è che, per crescere e maturare, hanno bisogno di figure di riferimento. Quindi, non famiglia come rifugio per essere difesi, ma luogo in cui ricevono, oltre all’affetto, testimonianze, in cui sono tramandate esperienze e si coltivano i sogni. Diamo loro queste cose – conclude – dedichiamo loro tempo e attenzione, stiamo costruendo il loro e anche il nostro futuro. E soprattutto, non sottovalutiamoli”.